Chissà cosa ti passa per la testa!

Italo Treno, Giovedì pomeriggio, ore 16:16, la voce del Train Manager annuncia la prossima fermata……. Siamo in Arrivo presso la stazione di Torino Porta Susa, s’invitano i Signori passeggeri a prepararsi, recuperando bagagli ed effetti personali…..
Il mio consiste in un semplice e leggero zainetto, quindi, dopo aver indossato il giubbotto di colore Marrone stile Sbirro Americano, mi apprestò veloce verso l’uscita.
Nessuno e’ ancora presente nel vano di servizio e dopo aver calcolato la presunta uscita, mi piazzo nei pressi dei gradini. Dopo l’annuncio, anche altri iniziano a lasciare il proprio posto preparandosi e seguendomi a ruota per posizionarsi nel vano di servizio.
La più tempestiva è una Signora di mezza età che dopo aver raccolto le sue due enormi valige si avvicina il più possibile a me ed alla porta. Dopo poco, sentendosi pressata dalla massa incolonnata nel corridoio, passo dopo passo inizia a spostare le valige sempre più sopra di me.
Un poco adesso, un poco ancora ed un poco subito dopo, ecco la prima valigia mi è già arrivata d’avanti e precisamente sopra il primo scalino.
La seconda naturalmente ha preso il posto che occupava la prima e cioè sul mio piede.
Solo a questo punto penso bene di guardare negli occhi la Signora giusto per cercar di capire quale fosse il suo prossimo pensiero.
“Non Vorrei mai che, per portarsi avanti nella discesa, premesse il pulsante di apertura porte per iniziare ad eliminare qualche valigia”, anche perche’ il treno, avendo ancora libera la strada, viaggia  ad una velocità di 230 km/h.
Ma fortunatamente, mentre il mio pensiero matura, il treno inizia a rallentare arrivando in stazione.
Ora siamo fermi, il bip bip che annuncia l’apertura della porta , per varie ragioni, ci rilassa un po’ tutti, (finalmente), ed io divincolandomi magistralmente dalla seconda valigia, salto la prima ed imbocco le scale mobili.
– Domenica mattina, Santa Messa, entro in chiesa e prendo posto sulla panca in fondo. Davanti a me un ragazzo, non ancora maggiorenne, con piumino blu e cappuccio in testa, seduto da solo, un po’ sprofondato nel centro della panca ,  con le braccia aperte appoggiate lungo l’intero schienale come un rapace quando vola ad ali completamente spiegate.
Tutti i fedeli prendono posto nei vari punti ancora liberi della chiesa lasciando vuota solo la sua panca, dove lui siede ancora indisturbato.
Inizia la messa ed il prete entrando, nota subito l’unica panca rimasta semivuota domandandosi il perché. Con faccia Stranita ci induce al segno della croce.
Povero, Lui non può sapere dato che siamo tutti in piedi ormai!
– Stesso posto, momento dell’offertorio,
Il mio vicino di posto , persona distinta, con occhiali e capelli colorati dal grande ciuffo alla Little Tony, infila la mano destra in tasca ed estrae un mucchietto di monetine, in maggioranza 2 euro.
Stringe le dita a canaletto in modo da formare con le stesse un rotolo di monete ed iniziamo a contare la quantità  ….. Totale: 17,30 euro.
A questo punto inizia a girarsi ripetutamente cercando il ragazzo che raccoglie le offerte ma è ancora lontano da noi, ecco una buona occasione per ricontare, con piu’ calma, ancora una volta i soldi.
Si gira ancora, prima da destra poi da sinistra, ci siamo quasi , il ragazzo col cestino è quasi arrivato a noi ma lui sfida ancora il tempo e riconta le monete.
Il rumore delle monete nel cestino, ripetutamente scosso, si fa sempre più deciso e vicino, eccolo, ci siamo, è nella nostra fila, tocca a noi, è il nostro momento……VAI Anche tu,( e scusa se ti do del tu da ora)ti prepari a depositare la tua offerta ma sembra come se non avessi ancora scelto la somma da versare , eppure li hai già contati più volte. A questo punto, mentre tutti aspettiamo la tua decisione, ci stupisci infilando la mano sinistra in tasca ed estraendo due monetine rosse da 2 centesimi che tempestivo imbuchi senza esitazione.
E poi dicono che la gente non fa le offerte! ….. BUGIA
– Via Po’, passeggiate rilassanti e romantiche aspettando la cena.
Tanta gente ben vestita sfila lungo i porticati della famosa strada che porta alla Gran Madre. Luci armoniose ed eleganti vetrine attirano l’attenzione di tutti i passanti.
Passi lenti e tante risate accompagnano i discorsi tra amici e parenti.
L’ora dell’aperitvo e’ appena passata ed il lunedi e’ ancora lontano. Si aspetta volentieri anche il rosso dei semafori pedonali, senza alcuna fretta, la serata è fresca ma ancora lunga.
Il termometro dell’orologio dell’orefice segna 2 gradi ma è piacevole passeggiare oggi.
Tante le coppie di fidanzati felici, abiti succinti ed alla moda alcuni, trasgressivi e strappati altri. Colori abbinati e vivaci assortiscono il passaggio.
Una ragazza dal piumino paffuto, con in testa un cappuccio in pelliccia stile esquimese, avvolta in una sciarpa a quadri gigante dalle dimensioni di una coperta ci viene incontro, sotto il suo braccio il giovane fidanzato con jeans e T-shirt a mezze maniche nera e giubbino piegato sul braccio.
Questo si che è un tipo focoso!
Evviva la gioventù !
–  Siamo al capolinea del  bus, ognuno prende posto dove meglio desidera tanto è ancora tutto vuoto. I posti singoli sono i preferiti.
Tu scegli quello davanti a me, ti accomodi rilassato ed estrai il tuo enorme telefono bianco.
Una scarica di mitraglia virtuale rompe il momento di silenzio.
Tutti alziamo veloci la testa e cerchiamo l’ipotetico killer. Siamo in pochi quindi si fa presto a scovarti. Anche perche’ tu con estrema decisione dopo aver esaurito i colpi della mitragliatrice  compi un cambio di arma scegliendo una pistola calibro 9 e dopo averla caricata continui a sparare …… Bang.. Bang… Bang.
Allora penso bene di affacciarmi per vedere quale fosse il gioco che tanto ti appassiona.
Il tuo mega telefono, come se volessi scattare una foto,  visualizza il corridoio del intero pullman con solo in centro il mirino dell’attuale arma in uso.
Intanto che guardo, hai esaurito anche i due caricatori disponibili della pistola e dato che è appena salito un ragazzo di colore con maglia sportiva e cappuccio in testa pensi bene di caricare un mini bazzuca con un missile anticarro.
Tempestivo Miri e spari prima che lo stesso possa prendere posto. Ottimo colpo, il bersaglio è stato preso in pieno, un Crash virtuale illumina l’intero schermo.
Cambi nuovamente arma e ritorni alla mitraglia……trtrtrtrtrtrtrtrt. ….Trtrtrtr….. Trtrtrtrt…… Bang Bang Bang….. A già sei tornato alla pistola e non me ne ero accorto ….. E continui…. Bang, Bang, Bang, Bang…..ora stai mirando alla vecchietta nel sedile all’angolo, eppure e ferma ma per eliminarla ti ci vogliono ancora due … Bang, Bang!
Trtrtrtrtr….swisch….trtrtrtrt….trtrtrtr…. Bang….Bang…. Bang….. Continui.
Fortuna che io sono dietro e per colpirmi devi per forza girarti!
Tutti ti guardiamo stupiti e sorridenti vedendoti cosi accanito allo schermo del telefono ma anche perché il bus non è ancora partito e quindi il silenzio sarebbe stato tanto se tu non avessi caricato tutte queste armi.
Un gruppo di ragazzi sul fondo del bus, divertiti della cosa, accendono, tutti con giochi diversi, i loro telefoni e per un momento tra versi di elefanti, spari ripetuti, mosse segrete e palle di fuoco  questo mezzo sembra essere diventato una piccola sala giochi.
Tu capisci subito che ormai tutti ti prendono in giro e pensi bene di deporre le armi e spegnere il telefono.
Dopo poco tutto torna alla tranquillità anche i ragazzi si sono calmati ed arresi e torna a regnare il Silenzio .
Ma bastano due sole fermate una volta partiti che la tua ansia ritorna, facce sospette s’introducono nel pullman, la tua voglia di sterminio e’ tanta e non riesci a  trattenerti piu’ di un altro secondo. Ecco che riprendi il fucile….. Ah  scusa… Volevo dire il telefono e….. Bang, Bang, Bang……trtrtrtrtrt….trtrtrtr…trtrtr …trtrtrtrtrtr…. ricominci a Mirare tutti compiendo una vera e propria strage.
Che dire!
Per tua fortuna io sono ancora dietro di te e tu non ti sei ancora girato.
– MILANO , Stazione Centrale, siamo in attesa al binario 6 che arrivi il treno quando una coppia di signori mi si avvicina e mi chiede: Sa mica se la carrozza 1 è in testa o in coda?
Ed io in modo molto gentile, come mi è solito fare, risp : Buongiorno a voi, da quanto scritto sul monitor dovrebbe essere in testa al treno.
E loro: Bene, tanto noi siamo alla carrozza 6  quindi ci fermiamo nel mezzo!… , ed immediati trascinando le valige si avviano verso la loro meta.
Buon viaggio a Noi, ….Mi dico nella mente.
– Oggi, per un controllo,  ho avuto il piacere  di trascorrere qualche ora qui con voi in questa Clinica privata. La sala d’aspetto sistemata nel corridoio di un intero piano da la possibilità a tutti noi di sedere in comode sedie blu ma il vociare continuo non mi aiuta molto a scrivere.
Un piccolo pensiero per ricordare questo simpatico momento.
Io sono seduto fuori la stanza 9, (Ortopedia), ma a voi interessa la 6 dove vi aspetta l’urologo .
Ognuno di voi data l’ora ha interesse a tornare il prima possibile a casa. Sono le 13:00 ed il timballo e le polpette ci aspettano appetitose in forno.
Lo stomaco ripetutamente brontola e purtroppo voi avete anche saltato la colazione per poter eseguire l’ecografia  da digiuni .
Il Dottore è un po ‘ in ritardo. Il traffico, un impegno improvviso o il prolungarsi di qualche visita precedente in un’ altra clinica tra le probabili cause.
La moglie del Sig. Michele è la più inrequieta. Bevi …. Bevi….Bevi…. Gli ordina!  Ora Si accomoda vicino a me ma altre tre sedie gli servono per le varie buste e giacconi dato che qui è caldo pur parlando di un corridoio. Il Suo piede destro inizia un movimento incondizionato, su e giù… Su e giù … Finge di leggere per non pensare al ritardo ma gli viene difficile concentrarsi anche solo per riconoscere qualche figura. Gira  nervosa le pagine ed Ogni 2 alza la testa e chiede: … Michele è arrivato? Bevi….. Bevi…. Bevi!
Ma del Dott. Neanche l’ombra!

13:15 – dalle scale s’intravede una borsa da professionista che sale. Ad accompagnarla è il Dott. Gargiulo famoso urologo del luogo.
L’infermiera apre l’ambulatorio ed il Dott. Entra per prenderne possesso ed iniziare le attività .
Una Sig.ra dai capelli amaranto lunghi e mossi  è in attesa silenziosa da circa un ora. Aspetta composta ed ordinata sulla sua sedia metallizzata. Fisico prestante, anche se decisamente un po in sovrappeso, resta immobile fissando il cartello di sicurezza che indica la posizione dell’idrante antincendio. Sembra ipnotizzata, non muove piu’ la testa di un millimetro da circa 10 min, respira lentamente senza scomporsi. Un leggero silenzio avvolge il corridoio per un attimo dato che anche la Moglie del Sig. Michele è zitta in questo momento.
Un improvviso BUONGIORNO, secco e deciso, rompe lo stesso che persino il cartello di sicurezza si sposta leggermente dalla sua sede.
E’ il Dott. Gargiulo che con il suo tono di voce forte ed acuto ci fa saltare tutti dalla sedia. Anche la signora dai capelli rossi sobbalza e noi tutti tiriamo un respiro di sollievo pensando ….. è VIVA!
La porta della stanza 6 si chiude ed una leggera effervescenza si inizia a sentire nel corridoio, tutti aspettano ansiosi il proprio turno che naturalmente per tutti risulta essere il primo.
Qualcuno rischia la vita dicendo che passeranno prima le visite di controllo ed a seguire le Ecografie.
La voce di ognuno inizia ad aumentare, la moglie del Sig. Michele salta dalla sedia e col giornale strizzato tra le mani…. Urla…. Noi avevamo l’appuntamento alle 12:45…. Diglielo Michele! Diglielo…… Gliel’hai detto?  E Bevi…. Bevi!……
Bevi … Bevi… Continua!
Qualcuno ancora incita la folla dicendo ….. Io devo solo far vedere delle analisi….. Io solo una ferita….. Io chiedo solo un Informazione!
Il vociare aumenta ancora più deciso e nervoso, tutti sono in piedi ora, è uscita anche la povera infermiera che con calma ed educazione cerca di tranquillizzare gli animi.
Alcuni hanno già indossato i guantoni, c’è chi muove il collo e saltella per sciogliere i muscoli prima del Match, la moglie del Sig. Michele è già in piedi sulla sedia per sembrare più alta e tiene sempre stretto il giornale arrotolato nella mano destra tipo manganello . Forse ha un passato da poliziotta di squadra mobile ora in pensione .
La povera infermiera è scomparsa ormai tra la folla che la circonda nervosa.
Cerca di mettere in fila i vari appuntamenti in modo da dettare delle piccole regole di comportamento.
Il vociare della folla però aumenta ancora, anche la Sig.ra con i capelli Amaranto, ormai sveglia, detta una sua posizione. ” Io sono in attesa da un ora” dice. …… “Voi siete arrivati dopo” , continua……. Di solito passano prima le visite di controllo…. Ed io sono una di quelle oggi!….
La rivolta è ormai iniziata, i ribelli sono carichi di ira, tutti invocano il proprio Santo protettore affinché gli doni la pazienza e la calma necessaria.
Le urla della Moglie del Sig. Michele si sentono ormai in tutto il piano e forse anche in quello di sotto. (Dopo chiedo scendendo)
Aspetta Aspetta, ecco che dalla folla inferocita spunta una mano…. è quello della povera infermiera… Che ancora respira e cerca di attirare a se l’ attenzione generale chiedendo alla Sig.ra RUSSO dai capelli amaranto, l’ora del proprio appuntamento !
La Sig.ra fiera di essere stata interpellata risponde decisa….. “Alle ore 16:00”.
Un boato generale avvolge tutti i presenti che in comune ed a voce unanime si sfogano con un esclamazione molto comune ai nostri giorni, dato che sono ancora solo le 13:30.
La vicenda si conclude con l’ingresso del Sig. Michele come prima visita il quale dopo poco esce deluso ed affranto in quanto non avendo bevuto a sufficienza dovrà tornare prossimamente per un nuovo e più efficace controllo, naturalmente Sua moglie continua dicendo….. TE L’AVEVO DETTO… BEVI… BEVI….. BEVI!

 

Chissà cosa ti passa per la testa!ultima modifica: 2016-03-18T13:36:02+01:00da dolce-remi1
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